Poche persone in giro per strada, pochissime , le rotte mutano , il freddo, i pushback ancora frequenti, la fatica immane dei game determinano cambiamenti nelle modalità di spostamento.
Ma i luoghi sicuri restano spazi importanti, c’è bisogno di sostenerli e sostenere le persone che qui lavorano ogni giorno per costruirli, spazi di vita, che sono ristoro, accoglienza, sicurezza e nel contempo restituiscono dignità e diritto
Oggi a Velika Kladusa e Bihac incontriamo alcune di queste associazioni, portiamo una spesa alimentare, consegnano loro parte di quanto raccolto in Italia, ascoltiamo i loro racconti, le loro storie, il loro lavoro immenso e così importante per molte persone che ancora transitano in questa terra di confine.
Domani proseguiremo il viaggio verso Tuzla dove consegneremo nuovi aiuti alla Safe House, altro luogo prezioso e a noi davvero molto caro, perché rappresenta l’emblema di quei ponti di umanità, cura ed attenzione che da sempre auspichiamo.