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Distribuzione aiuti ai campi profughi di Sarajevo

La piccola ha 3 anni, viaggia con il fratellino di 8 anni, la mamma, il papà e la zia. Vengono dalla Turchia e sono qui, dentro questi infami confini che li vogliono poveri, fragili, ricattabili . Il loro game sarà difficile , portarsi i bambini per centinaia di km rallenta, sarà faticoso e pieni di pericoli.

Ma non ci sono sconti per nessuno, le politiche europee sono implacabili, passa solo chi subisce tutta la violenza del mondo, la fatica, le umiliazioni, le privazioni.
La terra del diritto non concede diritti.
Sono già stati respinti più volte, ci riproveranno, e poi ancora e ancora, ma la memoria di quanto accadrà resterà solo dentro la loro storia, perché essere ascoltati è un lusso che pochi gli concederanno.
La piccola sorride, gioca con il fratellino ed il suo peluche, lasciano ai genitori tutta la preoccupazione, loro sono solo bambini.

Al campo dei single ci sono tanti ragazzi , alcuni giovanissimi. Afganistán, Siria, Marocco, Algeria, Tunisia, qui sprofondano tutte le storie in un unica immensa voragine che inghiotte vite, speranze, progetti.
Ognuno ha il suo game in testa, quello appena passato e quello da venire, il prossimo, quello che sicuramente, sarà quello giusto.
Tutti hanno bisogno di un telefono, quello che avevamo è stato distrutto o rubato dalla polizia di frontiera.
Ne abbiamo una decina , ne servirebbero altrettanti …

Ahmed piange in un angolo, è siriano, ci chiede un telefono, non parla con la famiglia da troppo tempo, non ha soldi, non ha progetti, anche questo è un lusso che non può permettersi. Non abbiamo più telefoni, gli lasciamo qualche soldo , lui dice che gli basteranno per comprarne uno, un sorriso gli illumina il viso, ora ha di nuovo un progetto.
Ci rimane solo il tempo per augurare buona fortuna, ….good luck , insha’Allah rispondono.
Mi chiedo cosa Dio voglia davvero.

Sarajevo 2025 …

Eccoli gli invasori che minacciano la nostra sicurezza.
Ecco i terroristi potenziali da cui dobbiamo difenderci.
Sono qui, immersi dentro la rotta balcanica, come in ogni altra rotta migratoria.
Ogni centimetro di terra che percorreranno avrà un costo altissimo, ogni passo un peso enorme, perché nulla sarà loro concesso.
Sono qui, prigionieri delle nostre paure , delle nostre “questioni di principio”, dei nostri alibi, delle nostre vigliacche e disumane leggi, della nostra stupida indifferenza.
Sono qui, rinchiusi dentro boschi di filo spinato, dentro cammini sfinenti, dentro fatiche inimmaginabili, scavalcando valli e montagne, attraversando fiumi e confini.
Sono qui, game dopo game, respingimento dopo respingimento, sognando di tornare presto ad essere solo dei bambini.

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