La sera del 26 dicembre, nel pieno di giorni fatti di pranzi ed abbuffate arriva un messaggio che ci ributta addosso in un attimo tutto il vero significato del Natale.
Una famiglia afgana con un bambino, chiede aiuto.
Scrive che il piccolo sta male, che ha bisogno di andare in ospedale, che è affetto da una grave malattia.
Dopo qualche messaggio frettoloso in cui chiediamo maggiori informazioni andiamo a prenderli. Li troviamo nel gelo di una serata ricamata dalle luminarie , una delle tante in questo periodo. Sono in mezzo alla strada , vicino ad una stazione in provincia di Bergamo.
Due piccoli zaini e una borsa di plastica legata dallo spago accompagnano i tre fagotti dai visi scuri e le mani gelate.
Li portiamo via da li , ovunque è meglio. Riusciamo a sistemarli per la notte presso amici e la mattina li accompagnamo al pronto soccorso dell’ospedale Papa Giovanni.
La diagnosi è tremenda ma loro già lo sanno, da sempre: Talassemia falciforme, bisogno continuo di trasfusioni di sangue.
È chiaro che non possono tornare in strada, contattiamo tutti, ma proprio tutti, assistenti sociali, assessori, Cir, Sai, altri ospedali, centri di accoglienza. Dobbiamo trovare una casa non possiamo aspettare. Tutto sembra inutile, impossibile, alcune deboli speranze…. poi si apre una grande possibilità. L’associazione Paolo Belli risponde, sono disposti a dargli un alloggio nelle loro strutture in modo che il bambino possa iniziare una terapia sanitaria.

Dobbiamo vederci a giorni.
Iniziamo la trafila per i documenti questura, impronte, fotosegnalamento, attese sfinenti e poi Ats, tessera sanitaria, marche da bollo, fotocopie, fotocopie, fotocopie.
I giorni passano lenti, la famiglia entra nel nostro centro di accoglienza ad Ambivere, quello che ora ospita 3 ragazzi richiedenti asilo, quello aperto ormai 2 anni fa con Caritas Interparrocchiale, quello che ha dato ospitalità a una decina di ragazzi che hanno già trovato la loro strada, quello che non dipende dalla prefettura ma dal cuore di chi crede che esista un modo Umano di fare accoglienza e caparbiamente prova a sostenerlo.
Ieri finalmente la famiglia ha iniziato una nuova tappa e sono entrati in Paolo Belli.
M. è pallido, ma sereno, K. ed A. finalmente potranno concentrarsi su di lui senza dover pensare a come passare la notte o come trovare un ennesimo ospedale che li ascolti per poi, come successo in tutti gli anni di migrazione che hanno subito, li mandi altrove.

La loro migrazione è terrificante.
Sono partiti nel 2017, sono arrivati nel 2025 . Ogni tappa è stata infinita per quel bisogno di sangue continuo di M., impossibile andare avanti senza trasfusioni.
E poi i respingimenti, tanti, inspiegabili in quelle condizioni, respingimenti in cui molte volte K.è stato picchiato, ammanettato, minacciato con le pistole, …” ci fermarono nei boschi mentre stringevo a me il bambino che piangeva ….. è allora che ho implorato di non sparare” racconta.
Nel 2019 arrivano fino a Zagabria, cercano il campo, vogliono mostrare i referti dei mille ospedali in cui sono già stati lungo questo infinito viaggio, vogliono aiuto per il piccolo che inizia a star male, ha bisogno di una trasfusione .
Vengono fermati e portati in una stazione di polizia, tenuti in cella più di 8 ore, non lo sanno, sperano ancora che i poliziotti verranno per portare M. in ospedale ma non è così. Quando cala la sera vengono caricati su un furgone e riportati di nuovo in Bosnia. ….. The Game is death!!!
Eppure oggi c’è una speranza di vita, una casa, una speranza , un futuro.
Oggi è iniziata la terapia per M. tra qualche giorno ci sarà una nuova visita medica in ospedale, lunedì contatteremo la scuola, M deve riprendere a studiare, deve imparare l’italiano deve ricominciare ad essere solo bambino…..nel frattempo ???? ……lo coccoliamo il più possibile!!!
Come Mesa Popular abbiamo deciso di sostenere questa famiglia. Per ora non possono lavorare, quindi garantiremo una spesa mensile.
Se volete aiutarci potete inviare buoni spesa Lidl, Conad o di altri supermercati, oppure potete sostenerci con una donazione che servirà a garantire un pocket money per il cibo fresco e le loro piccole spese.
Grazie a tutti !!!!
Continuiamo a restare umani