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Alla Festa de L’Unità di Stezzano per parlare di migrazioni

Ieri sera siamo stati a Festa de L’Unità Stezzano per parlare ancora di migrazioni .

Ci siamo andati perché ogni occasione che ci permette di spiegare ciò che avviene sui confini è preziosa, importante, indispensabile .

La nostra chiave di lettura è sempre quella umana è vero, come potrebbe non esserlo!!

Incontriamo uomini, donne , bambini, madri, padri, incontriamo un’umanità completamente smarrita, in balia di logiche assurde, umiliata nel profondo, schiacciata da politiche vessatorie, inadeguate, crudeli.

Come non sentirsi parte di quegli esseri umani così provati da fatiche inimmaginabili che ogni giorno resistono per sopravvivere e contemporaneamente tengono acceso quel sogno di vita sicura, dignitosa, libera .

Ogni giorno inseguono quel progetto per cui hanno abbandonato i colori della loro terra, i luoghi dove sono nati e cresciuti, gli amici, i fratelli, le sorelle , i genitori…i figli.

Fuggiti da guerre e persecuzioni, fuggiti da fame e distruzione, fuggiti per restare vivi.

Ma la politica fatica ad ascoltare queste grida di dolore e di speranza e scivola sempre in un torpore che disorienta.

Spiace non sentire vibrare di indignazione coloro che dovrebbero saltare sulla sedia anche solo alla notizia di un morto, di un torturato, di un ingiustamente recluso, un deportato.

Spiace ascoltare monologhi autocelebrativi che ripercorrono ciò che si è fatto dimenticando sempre ciò che non si è fatto e si continua a non fare.

Spiace soprattutto sentire parole che vorrebbero apparire come “sagge” e rassicuranti ed invece risultano solo meschine alla luce di quanto sta avvenendo in questi giorni, per esempio in Tunisia , o ancora in Libia e su altri fronti caldi delle rotte migratorie.

Spiace sentire parole come “non possiamo abbattere i muri” quando su quei muri ci sono ancora i cadaveri caldi di uomini e donne e bambini deportati, abbandonati nel deserto, annegati, uccisi.

Spiace capire che per creare consensi non è sufficiente dire la verità ma bisogna inventarsi una menzogna rassicurante .

Non saranno i Memorandum o i muri a fermare le persone in movimento.

Un migrante un giorno mi disse , “gli accordi sono solo inchiostro sulla carta , io qui invece muoio davvero!!!”

Spiace infine sentire ripetere molte volte che servono corridoi sicuri e legali senza però spiegare come si intendono fare, quali le proposte, quelli gli intenti.

Nessun cenno, per esempio, a dirottare i miliardi di cui ogni anno dispone Frontex per bloccare , cacciare, deportare per cercare invertire la rotta ed iniziate a costruire accoglienza, cura , sostegno .

I problemi sono molti è vero, ma ogni progetto inizia con un’ idea, quale è la vostra ???

Torniamo volentieri alla nostra visione “umana” della questione migratoria, agli amici che sanno vedere la bellezza di un cencio e la forza di un uomo che cammina di notte trascinando con sé moglie, figli, fratelli, amici e anche sconosciuti e nonostante tutto, non abbandona nessuno.

Sempre Ponti , mai Muri ….

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